L’intervista, rilasciata a Piero Gorza, riguarda una famiglia curdo-iraniana arrivata a Oulx dopo anni di viaggio lungo la Rotta balcanica: Maral di 41 anni, Billy di 44, Doshan di 6, Delžin di 17 e Anastaziya di 13 anni.


I nomi e le età sono invenzione della stessa famiglia e neppure chi intervista conosce quelli originali. La testimonianza è stata scritta in lingua farsi da Anastaziya, bambina di 13 anni, che parla a nome del padre e della famiglia. In tutto il viaggio è stata sempre lei a tenere le relazioni con il mondo esterno, utilizzando l’inglese, imparato durante il cammino.


”Siamo partiti due anni fa dall’Iran e siamo curdo- iraniani, siamo partiti per ragioni politiche e con uno smuggler che ci fatti arrivare in Serbia … Poi siamo passati in Bosnia e ci siamo fermati un anno a Bihac … Abbiamo tentato 14 volte di passare il confine … Ce l’abbiamo fatta poi camminando tre giorni … Ogni volta che ci ha fermato la polizia di frontiera ci ha rubato tutto. Non ci hanno mai picchiati, però ci hanno fatto passare nell’acqua fredda del fiume. La situazione più brutta che abbiamo vissuto è stata attraversare la jungle (le boscaglie delle montagne croate n.d.r). Sono morte tre persone alla frontiera. Ora vogliamo andare in Germania se ci saranno sufficienti i soldi”.


Oulx, estate 2020

Testimonianza di Anastaziya sulla Rotta balcanica