Il tempo del viaggio e la sua geografia sono elementi che non possono essere analizzati indipendentemente dall’esperienza di chi cammina. E il viaggio spesso non è un né un qui e ora, né un prima e un dopo, né un contesto o un altro. Così come l’esperienza che si vive non è racchiusa al suo interno, ma è un “farsi” che modella orizzonti, corpi, pensieri, gesti, passati, presenti, futuri. Nel “farsi” cambiano i ruoli, le tradizioni da cui si giunge e quelle che si apprendono in cammino sono terreni di confronto, l’immaginario e l’immaginazione modellano scenari in mutamento.