di Luca Ramello
Il 4 febbraio 2023 si è tenuta a Tunisi una manifestazione in memoria delle vittime dei confini europei e delle politiche migratorie dell’UE.
di Luca Ramello
Il 4 febbraio 2023 si è tenuta a Tunisi una manifestazione in memoria delle vittime dei confini europei e delle politiche migratorie dell’UE.
Il lavoro di giornalismo investigativo e di analisi critica svolto da StateWach fornisce preziosi elementi di conoscenza.
Qui si può leggere il rapporto che analizza le nuove regole che disciplinano Europol, entrate in vigore alla fine di giugno. Esse ampliano enormemente i compiti e i poteri dell’agenzia di polizia dell’UE, riducendo al contempo il controllo esterno delle sue operazioni di trattamento dei dati e la protezione dei diritti delle persone.
Nell’ “Osservatorio Frontex”si trovano inoltre molti documenti sul controverso piano di Frontex di espandere l’uso dei dati personali per combattere il terrorismo e la “criminalità transfrontaliera”.
Qui la presentazione di Frontex sul quadro di cooperazione nei Balcani occidentali.
Un articolo che racconta di un incremento degli ads su tiktok di offerte rivolte a migranti albanesi per attraversare illegalmente il Canale della Manica alla volta dell’ Inghilterra.
Quelli riportati da Balkan Insight sono dati interessanti che ci portano a riconsiderare la caratteristica dello smuggling come fenomeno « sommerso » e spesso reputato invisibile, come se si dispiegasse solo attraverso canali paralleli, e invece…
Border Forensics è un’organizzazione che utilizza metodi innovativi di analisi spaziale e visiva. Indaga la violenza dei confini lavorando in collaborazione con le persone migranti, attivisti e operatori, “per promuovere e difendere dignità e diritti dei migranti e favorire la mobility justice”.
L’inchiesta sulla morte nel 2018 di Blessing, giovane donna nigeriana, si colloca in un’ampia ricostruzione dei decessi avvenuti dal 2015 nelle zone Alpine al confine tra Francia e Italia.
INTERVISTA A SABINA TALOVIĆ
di Rita Moschella e Vesna Šćepanović
PLJEVLJA, dicembre 2021
Nell’estate 2021 abbiamo incontrato Sabina Talovic, un’attivista “di strada” – come si definisce – che collabora da trent’anni con le Donne in Nero jugoslave. Vive a Pljevlja, una piccola città “con forti influenze fasciste” del nord del Montenegro al confine con la Bosnia Erzegovina.
Minacciata, insultata, aggredita, ha continuato dai tempi della guerra nell’impegno femminista e pacifista e la sua piccola e indipendente associazione Bona Fide dal 2017 ha accolto e aiutato 10.500 persone in cammino, nella casa rifugio nata per proteggere le donne dalla violenza maschile.
Nell’intervista Sabina racconta come si è avvicinata all’attivismo politico, le violenze subite e la tenacia della lotta contro la guerra, contro la violenza di genere e contro le politiche migratorie europee.
Un webinar del Courrier des Balkans con
Hélène Bienvenu in Polonia
Corentin Léotard in Ungheria
Florentin Cassonnet e Laurent Geslin in Moldavia
Marion Roussey in Bosnia Erzegovina
Jean-Arnault Dérens in Serbia
Alexandre Levy in Bulgaria
Quali fattori spiegano quella che l’ UNHCR ha definito “la crisi di rifugiati in più rapida crescita dalla seconda guerra mondiale”?
Un articolo di Ferruccio Pastore (Direttore FIERI)
Uno sguardo sui movimenti migratori e di spopolamento nella Bosnia contemporanea, a partire da una ricerca locale.
Alla stazione di Briançon, secondo uno dei volontari, hanno dormito stanotte circa 230 persone, forse di più, probabilmente aumenteranno nei prossimi giorni.
Ieri sera « Les Terrasses Solidaires», nuovo rifugio inaugurato questo fine settimana a Briançon, ha chiuso le sue porte. Lo spazio poteva ospitare 81 persone ma ve ne erano presenti più di 200, la situazione è preoccupante.
Domenica i volontari hanno optato per un’ azione dimostrativa, di impatto, ma allo stesso tempo di difficile lettura.
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