Coordinamento di Piero Gorza
Nel 2024 più di un milione di persone hanno varcato la frontiera fra il Sud del Messico e il Centro America (più di 900.000 registrate dalle istituzioni, mail dato riguarda solo le persone identificate). Diversi tracciati permettono l’attraversamento del confine e tra i principali: 1) la via della Selva, 2) quella della Mesilla – Comitan, 3) Ciudad Hidalgo (Rio Suchiate) o Soliman verso Tapachula e, infine 4) quella marittima.

Tutta la zona è presidiata dai “cartelli” e dal crimine organizzato e il passaggio di persone migranti è fonte di arricchimento e parte di strategie di controllo della frontiera, del territorio e delle rotte della droga, delle armi e della tratta. Tuttavia, anche in queste terre, l’economia delle migrazioni è fenomeno molto più articolato che coinvolge molteplici attori e una parte della popolazione: dal mercato sottopagato del lavoro, all’edilizia, alle strategie immobiliari, a tutto ciò che riguarda il fabbisogno dei camminanti. Sovrapprezzi, estorsioni, violenza sessuale vedono affiancati gli uniformati ai civili. Il divieto di vendere alle persone prive di documenti biglietti del trasporto pubblico di lungo tragitto obbliga i transitanti a spostamenti a piedi, a un’esposizione e a una vulnerabilità prolungate nel tempo e nello spazio. Il fenomeno delle “carovanas” risponde al bisogno di sopravvivenza, di autoprotezione e di conversione di strategie individuali clandestine in azione pubblica e politica.
Tapachula è il principale varco di attraversamento: coinvolge approssimativamente l’80% dei camminanti diretti verso il Nord. Nel 2024 nella città si sono formate nove “caravanas”, ognuna di migliaia di persone. Ciascuna ha caratteristiche, modalità di aggregazione, composizione e strategie di mobilità particolari. Un popolo in cammino.
Riportiamo di seguito immagini, testimonianze audio e video raccolte nel lavoro di campo alla frontiera.