Ci sono molti luoghi della Bosnia che in primavera sono verdi, rigogliosi, di smeraldo uniforme e abbagliante.

Sembra un sacrificio alla bellezza distogliere lo sguardo, a volte ancora assonnati, da quel video in muto che regala la strada.

In queste terre di cui spesso si conosce solo il tragico passato, l’attenzione si posa sul coltivare un sentimento, una protezione, un’attitudine per poter sostenere e imparare ciò che è stato. Ma la natura, se la si guarda e la si ascolta, ha il potere di spostare quel focus, e metterci difronte a qualcosa che in tutti quei pensieri non è previsto: la bellezza. 

Persi in questi sfondi quasi lisergici, a libro di storia chiuso, succede di pensare a quanto le narrazioni che portano qui abbiano uno strano modo di soffocare la bellezza di certi luoghi. Restare fedeli solo ad esse è come apporre una postilla “bello ma…non siamo qui per questo”.

Uno sguardo che tende al complesso ed al contemporaneo ha urgentemente bisogno di restituire momenti di genuina bellezza alle cose. Per osservare meglio e stigmatizzare meno.